La terra vista dalla luna

Giulio 9 anni (Italia)

Il Signor Fernando Colombo era un meccanico, un idraulico, ma soprattutto era un lunatico…

“E dai lo so che ho un caratteraccio però dirlo così… spiattellarlo già al primo rigo, non si fa così eh!”

Ehm, Signor Fernando Colombo, stia al suo posto lei è un personaggio e io sono l’autore… Stavamo dicendo che il Signor Fernando Colombo era un meccanico, un idraulico…

“Be’ dai, me la cavo abbastanza bene anche ai fornelli, ieri ho fatto una zuppa di zucchero filato in creme caramel con crostini di marzapane che aveva un profumo delizioso”.

Signor Fernando Colombo, si attenga al ruolo! 

“Sì, ok, ho capito, stavolta ho capito”.

Allora bambini il Signor Fernando Colombo era un meccanico, un idraulico, ma soprattutto un ficcanaso e un lunatico… 

“Anche un ottimo nuotatore, bisogna dirlo… Va bene va bene, sto zitto”. 

Spero di non dovermi più ripetere, Signor Fernando, non mi interrompa più o non si inizia con la storia eh… Era un ottimo nuotatore, la sua casa infatti colava a picco nel Mare delle piogge, se guardate bene nelle sere in cui il cielo è sereno, potete vederlo anche ad occhio nudo, è quello in alto più o meno sulla sinistra… avete capito bene, il Signor Fernando Colombo non è lunatico per via del suo carattere (qui lo dico e qui lo nego), ma per la sua residenza, abita proprio sulla Luna, precisamente in via Laika 17. 

Il Signor Fernando Colombo lavora come tutto fare orbitale, con particolare incarico alla manutenzione del pianeta Terra. In pratica, il suo compito è quello di controllare che tutto proceda bene: olia gli ingranaggi, dà una rattoppata dove ce n’è bisogno, ripara eventuali perdite, dà un paio di martellate di qua e stringe un bullone di là. Da qualche tempo ha notato che qualcosa non gira per il verso giusto, si è accorto che la Terra non gira proprio. Per un po’ è andata a rilento, poi si è mossa a scatti (creando non pochi problemi ai terrestri), poi di colpo si è bloccata, prima una scintilla, poi un gran botto accompagnato da un nuvolone di fumo nero e puzza di toast bruciato. 

Fernando Colombo ha analizzato la Terra da ogni angolazione, ci ha girato attorno, prima da un lato poi dall’altro, prima calante dopo crescente, ha acceso tutta la luna per meglio illuminare, ma niente… “Qualunque sia il punto di vista è comunque un problema globale”, ha decretato. 

Bene Signor Fernando questo sì che è parlare e ci dica, ci descriva i sintomi.

“Direi che le cose non girano, si è inceppato qualcosa, e quegli scossoni non possono che aver creato seri danni a tutta la struttura. C’è da pianificare un intervento e agire”. 

Signor Fernando Colombo, ora che si è dato un tono la storia assume tutto un altro aspetto… Cari bambini, nonostante il Signor Fernando Colombo sembri all’apparenza un tipo buffo con i suoi abiti pomposi e dai colori sgargianti, sa essere molto professionale. 

“Il mio strumentario è pronto, lucido le scarpe, cappottone, cappello, lacca per baffi, e taxiii!” Silenzio siderale. “Taxiii”. Altro silenzio siderale.

Il Signor Fernando Colombo non si scompone, si guarda un po’ attorno, tamburella con le dita sul petto sospirando, si aggiusta il cappello. Prima un sibilo lontano, poi un rombo davvero rombante e il comeTaxi si affianca sgommando.

“Halley Corporation, io sono Miranda, dove la porto, Signore?” chiede gioconda e gioiosa al Signor Fernando Colombo.

“Mi porti sulla Terra, destinazione Vulcano Sneffels”. 

Dopo neanche cinque minuti alla velocità della luce si trovano proprio sul bordo del cratere, il Signor Fernando Colombo paga otto monete d’oro e scende, pigia il bottone dell’ascensore, entra e poi giù verso il centro della Terra. 

“Salve Professor Lidenbrock macchinista planetario, vedo che la situazione sulla Terra va piuttosto male”

“Signor Fernando Colombo finalmente è arrivato, credo che dovremo spegnere tutto e riavviare i motori, ha portato la chiave?”. Il Signor Fernando Colombo tira fuori uno stecco-lecco di legno al sapore di fragola e lo infila in una serratura Si spegne il ronzio e si spegne il pianeta, i gatti non miagolano, i cani non abbaiano, i pesci non boccheggiano, le lucciole non luccicano, il vento non sventaglia tra i rami e dunque le foglie non frusciano. 

I due discutono camminando goffamente per un corridoio ed entrano in una stanza “Signor Fernando questa è la sala motori: meccanismi, pistoni, ruote dentate, cinghie, catene…”

Ecco scovato l’inghippo! Guardate anche voi, bambini, riuscite a vederlo? Lì, tra due ingranaggi!

“E come faceva a funzionare il mondo? C’è un tirannosauro incastrato, guardate come è grosso! Forza, Professor Lidenbrock, con attenzione tiriamolo via, ma come ci è finito qui dentro?”. 

I due tirano fuori il tirannosauro, poi lo coccolano e lo rimpinzano di delizie e leccornie.

“Ve lo avevo detto che la zuppa di zucchero filato in creme caramel con crostini di marzapane non era niente male, finalmente qualcuno che apprezza”.

Vabbè Signor Fernando, siamo andati bene fin qui, non facciamo polemica proprio sul finale, eh! 

Il tirannosauro è stato salvato, si possono riaccendere i motori. Il Signor Fernando tira fuori il lecco-stecco di legno al sapore di fragola della serratura, gli ingranaggi riprendono a funzionare e la Terra a girare: è tutto un miagolio, un abbaiare, un boccheggiare, un luccicare, un frusciare, e tra la gente un baciare, uno stringere e un abbracciare.

Piovasco

Pubblicato da Piccoli Grandi Sognatori

Progetto creativo e dinamico per grandi e piccini. Immagini e parole a servizio della fantasia.

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