
Kevin viveva in Giappone e amava guardare il cielo e le stelle. Un giorno si disse che sarebbe forse diventato un astronomo. Fu proprio una notte, osservando con il suo telescopio, che si accorse di un perfido mostro, probabilmente venuto da una galassia lontana lontana che si stava avvicinando minaccioso alla Terra: l’avrebbe ingoiata in un sol boccone. Cosa poteva mai fare lui, era solo un bambino di dieci anni, come avrebbe potuto riuscire a impedire questa terribile tragedia? La mamma e il papà sembravano nervosi e occupati dal lavoro e non avevano tempo di dargli retta.
Così un pomeriggio, di ritorno da scuola, decise di parlarne con il vicino di casa, un simpatico vecchietto, sperando che almeno lui gli credesse.
Il signor Honda lo accolse nel suo appartamento con un sorriso e lo ascoltò intensamente mentre gli offriva del the e alzando attento un sopracciglio gli confessò: «Quello che hai visto è un grande pericolo per il nostro paese e per il mondo intero, ma solo un bambino puro di cuore come te può salvarci, io ormai sono vecchio e stanco».
Kevin da una parte si rallegrò comprendendo che poteva fare qualcosa per aiutare la Terra, ma poi fu confuso perché non sapeva davvero cosa fare.
«Figliolo, ti farò un dono, una spada d’argento potentissima che mio padre mi regalò quando avevo la tua età, con quella potrai affrontare il mostro e sconfiggerlo».
«Una vera spada da samurai?» Kevin sgranò gli occhi. Non stava più nella pelle dalla gioia. Poi fu assalito da mille dubbi: «E se non riesco a colpirlo? E se il mostro mi mangiasse?»
«Ti insegnerò a maneggiarla, non ho figli e aspettavo da tempo che tu mi venissi a trovare per insegnarti i miei segreti».
«Mio padre dice che lei è un po’ matto» ammise alla fine Kevin vergognandosene un poco, ma il signor Honda replicò: «La pazzia è coraggio alle volte» e invitò il bambino a seguirlo.
Kevin rassicurato dalle parole del vecchietto iniziò a salire la scala a chiocciola in legno che li avrebbe condotti in mansarda e una volta lì fu affascinato dalla presenza di un grosso baule impolverato.
«Aprilo, il suo contenuto ora diviene tuo» gli disse con solennità Honda e concluse: «Se vorrai potrò essere il tuo maestro».
Le manine di Kevin si fecero tremanti, ma aprì il forziere e al suo interno una bellissima spada antica in argento, tenuta in un drappo rosso, catturò la sua attenzione.
«Con questa difenderai il mondo dal perfido mostro» sentenziò convinto il signor Honda.
«Sono pronto, maestro» Kevin accompagnò le sue solenni parole con un profondo inchino.
Da quel giorno per un mese intero il bimbo dopo scuola veniva addestrato dal vicino di casa alla nobile arte del combattimento e alla sera controllava l’avvicinarsi del mostro con il suo telescopio.
Una notte gli sembrò che l’essere dannoso si stesse indebolendo nel viaggio e lui si sentiva maggiormente fortificato. Decise così, senza aspettare il giorno seguente, di andare dal suo maestro per chiedergli consiglio.
Il signor Honda lo accolse in veranda e gli spiegò che capire le difficoltà che la vita ci pone davanti dipende da quanto siamo preparati noi ad affrontarle.
Contento di questo nuovo insegnamento, Kevin era ormai pronto… Quando il mostro sarebbe alla fine giunto nei pressi della Terra, avrebbe spiccato un salto e lo avrebbe sconfitto con la sua potentissima spada da samurai.
E così avvenne.
una bella favola. La purezza contro la perfidia umana
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