Una postina galattica

Sofia 9 anni (Italia)

Mirna era orgogliosa e felice di essere l’unica postina ufficiale della Via Caffelattea, la galassia più bella e accogliente dell’universo secondo lei. Alla guida del suo piccolo ma scattante e confortevole razzo, portava lettere, cartoline, pacchi, pacchetti e pacchettini di pianeta in pianeta. 

Certo, non era più come ai bei tempi andati, in cui i collegamenti postali erano l’unico modo per inviare messaggi, regali, pagamenti e compagnia bella: Mirna conosceva benissimo l’epoca d’oro della Posta perché aveva studiato e imparato a memoria libri, audiolibri, podcast, video e persino film sull’argomento. 

Ora i tempi erano cambiati e la maggior parte delle comunicazioni avvenivano per via virtuale e istantanea. Ma la professione aveva ancora una grande importanza per tutta la galassia: la foto di un mazzo di fiori inviata per messaggio non profumerà mai come un vero mazzo consegnato tra le mani del destinatario; non si può mangiare una scatola di cioccolatini spedita per email e nessun sms d’auguri avrà mai il fascino di un biglietto colorato, profumato e scritto a mano. Insomma, Mirna si sentiva in qualche modo l’ambasciatrice degli affetti tra gli abitanti della sua galassia, andando da un pianeta all’altro per portare regali di compleanno, composizioni floreali, partecipazioni di nozze e biglietti d’auguri dei nonni ai nipoti. Grazie al suo lavoro, conosceva ogni pianeta a menadito e gli abitanti di ogni pianeta conoscevano lei e il suo razzo ed erano felici di vederla arrivare, accogliendola sempre con un gran sorriso.

Tutti i pianeti tranne uno. C’era un piccolo pianeta grigio, il più lontano della galassia, un po’ nascosto, su cui Mirna si posava solo per fare rifornimento di carburante o quando le scappava la pipì. Nessuno riceveva mai posta, sul Pianeta Bigio. Ogni tanto, quando il razzo postale si posava alla stazione di servizio, il gestore o uno dei clienti si avvicinava con sguardo speranzoso, ma Mirna scuoteva la testa e tutti tornavano alle loro occupazioni con un sospiro: nemmeno quel giorno avrebbero ricevuto nulla da lontano.

La postina vedeva come questo li rendesse tristi e ne era un po’ triste anche lei. I Bigestri erano persone simpatiche e accoglienti, ma un po’ perché erano sedentari, un po’ perché essendo piccoli e lontani ricevevano raramente visite, non conoscevano nessuno sugli altri pianeti e nessuno inviava loro messaggi, auguri o regalini.

Ogni volta che ripartiva dalla stazione di servizio e salutava le loro facce deluse, Mirna rifletteva su come cambiare le cose. Fino al giorno in cui la soluzione le apparve chiara e si stupì di non averci pensato prima. Si posò sul pianeta Terrarosa, che era quello nella cui orbita volava in quel momento e, dopo aver fatto il giro di consegne, entrò in un negozio di cartoleria. Comprò tanti fogli di bella carta da lettere e si sedette nel salottino del “Rosacaffè e cornetto”. Sorseggiando un delizioso moccaccino al lampone, iniziò a scrivere delle lettere indirizzate ad abitanti del pianeta Bigio. Innanzitutto il gestore della stazione di servizio: lo ringraziò della sua gentilezza, gli raccontò delle altre stazioni di servizio che frequentava, dei pianeti che visitava. Fece lo stesso per il proprietario del bar accanto alla stazione, poi con il meccanico che le aveva riparato un guasto del razzo, tempo addietro. 

La barista e qualche cliente, curiosi di vederla sostare così a lungo e intenta a scrivere, si erano avvicinati per chiederle cosa stesse facendo. Mirna spiegò loro la situazione il suo progetto: ne furono entusiasti. I clienti corsero a comprare cartoline e carta da lettere, la barista si precipitò in cucina a preparare dolcetti.

Qualche ora dopo, Mirna consegnava a decine di Bigestri sorpresi e felici delle lunghe lettere cordiali, delle cartoline colorate e una scatola di bignè fucsia fragranti e dolcissimi. I Bigestri vollero ricambiare e la postina ripartì con il razzo carico di cartoline del Lago Grigioperla e di sacchetti di cioccolatini carboncini destinati ai gentili Rosaterrestri. Durante il viaggio di ritorno, la postina non dimenticò di lasciare qualche cioccolatino sugli altri pianeti della galassia, né di spiegare loro della gioia dei Bigestri nel ricevere infine un po’ d’attenzione. Gli abitanti di ogni pianeta vollero partecipare, chi con una letterina, chi con un telegramma, chi con mazzi di fiori e ceste di frutta, chi con specialità culinarie. 

Da quel giorno, si intrecciarono nuove amicizie interplanetarie e il Pianeta Bigio non si sentì più escluso e dimenticato, anzi, molti turisti vennero in visita, desiderosi di vedere il Lago Grigioperla dal vero e di respirare il profumo delle famose rose fumé. Anche qualche Bigestro ogni tanto prendeva un razzo pubblico per scoprire gli altri pianeti, ma erano pochi coraggiosi, gli altri preferivano restare sul loro piccolo pianeta, non più così lontano e nascosto, a ricevere lettere e accogliere visitatori con un gran sorriso.

Marezia Ori-Elie

Pubblicato da Piccoli Grandi Sognatori

Progetto creativo e dinamico per grandi e piccini. Immagini e parole a servizio della fantasia.

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